(di Spartaco Greppi)
Il progetto di Centro di Competenza di Bellinzona non è certo un caso isolato. Gli esempi sono numerosi in tutta Europa – dalla Ruhr, alla Francia, a Torino, ecc. – e rappresentano una risposta alle crisi settoriali e, più in generale, dei modelli di sviluppo. Negli Stabilimenti industriali FFS di Bellinzona esistono risorse tecniche e umane, saperi ed esperienze tali da consentire l’immediata estensione delle attività consolidate, come la lavorazione delle sale, e l’avvio di nuove attività di produzione e di servizio, ad esempio nel campo dei sistemi di manutenzione non distruttivi (laser, sistemi ultra-suoni). Estendendo e avviando queste e altre attività in tempi rapidi, le Officine di Bellinzona conserverebbero non solo le loro capacità produttive, ma le amplierebbero, consentendo di rilanciare l’intero settore della manutenzione ferroviaria a livello regionale. Anziché declinare, Bellinzona si avvierebbe a diventare il perno di un futuro cluster del trasporto e della mobilità sostenibile che, a sua volta, potrà svilupparsi ulteriormente all’interno di un sistema regionale d’innovazione in grado di coinvolgere non solo il Bellinzonese, ma anche altre regioni del cantone dove si trovano concentrate le maggiori attività legate ai trasporti ferroviari, in primo luogo la regione del Mendrisiotto.
Anzi, il progetto volto a coinvolgere le altre regioni del cantone potrebbe partire subito con l’obiettivo immediato di mantenere attivo il sito di Chiasso, permettendo di perseguire un doppio successo:
- Smaltire l’elevato carico di lavoro presente a Bellinzona e far fronte all’importante domanda di servizi di manutenzione ferroviaria;
- Mantenere la valenza in termini di posti di lavoro qualificati del sito di Chiasso in previsione di un futuro legato al Centro di Competenza sui trasporti e la mobilità sostenibile.
Nell’ottica del Centro di Competenza diffuso sul territorio sarebbe inoltre opportuno cominciare a predisporre fin da subito gli spazi esistenti e parzialmente inutilizzati della stazione di Chiasso per rendere possibile la manutenzione degli elettrotreni FLIRT della flotta Tilo.
Il quadro generale entro il quale si dovrà muovere il Centro di Competenza sarà caratterizzato da:
- Produzione ed erogazione di servizi integrati di manutenzione (tradizionali e nuovi) per il trasporto e la mobilità su ferrovia in un’ottica di innovazione integrale;
- Acquisizione e/o produzione e fornitura di servizi di business e technology intellingence (sistemi di informazione per il monitoraggio continuo dell’evoluzione tecnologica e dei mercati);
- Promozione di nuove attività imprenditoriali innovative (all’interno e/o all’esterno delle Officine FFS esistenti) nel campo dei trasporti e della mobilità sostenibile;
- Trasferimento di conoscenze, di competenze e di tecnologie in stretta collaborazione con i centri di ricerca e di formazione del cantone.
La realizzazione del Centro di Competenza si inserirebbe in un più vasto tentativo di contrastare il controllo della rendita fondiaria che si manifesta attraverso la realizzazione in corso o annunciata, di centri e spazi commerciali sulle aree occupate da attività industriali e di trasporto. Inoltre, tale realizzazione non risponde solo ad un problema di politica economica regionale, ma rappresenta più in generale un progetto di società che mira alla riconquista del bene comune emerso grazie alla lotta del 2008. Il finanziamento potrebbe essere assicurato in parte dalle stesse attività produttive del nuovo Centro di Competenza.