Edoardo Cappelletti
La forte convinzione riposta nella proposta avanzata e accettata dai membri della sezione di Lugano del Partito Socialista, il fiducioso impegno profuso affinché alle prossime Elezioni Comunali ogni cultura di destra possa essere arginata a favore invece di un progetto progressista volto a maggiore equità e giustizia sociale, il rispetto portato al popolo della sinistra in senso ampio e plurale come anche ai lavoratori delle Officine FFS che ci hanno insegnato grazie allo sciopero del 2008 a lottare e difendere la dignità del lavoro, mi porta a riflettere sulla necessità di fare chiarezza su un punto fondamentale di respiro cantonale che dovrebbe essere abbracciato da tutte le forze politiche avverse alla tradizione liberista: le Officine FFS non si spostano e non si smantellano!
E’ per questo motivo fondamentale che ritengo opportuno che Patrizia Pesenti, candidata al Municipio di Lugano in quota PS, rinunci al ruolo che ricopre attualmente per conto della Direzione delle FFS nel gruppo di lavoro ”Area”. Tale gruppo di lavoro rappresenta infatti la compiuta espressione non solo della volontà di bypassare la forte resistenza popolare del 2008, ma anche del liberismo ideologico che dovrebbe essere contrastato unitariamente da tutte le forze della sinistra. Il rischio è che l’ampio consenso per il progetto del Polo tecnologico, che costituirà un valore aggiunto per tutta la comunità ticinese, venga infranto.
Le dimissioni di Patrizia Pesenti dal gruppo “Area” sarebbero un gesto che segnerebbe peraltro la volontà dell’esponente socialista di riprendere, ribadendone l’assoluta attualità, le posizioni di lotta assunte nel 2008 che la videro scendere in piazza di fianco agli operai ed esprimerebbero un tangibile segnale di attaccamento all’interesse collettivo. Così come nel 2003 Patrizia Pesenti ha dimostrato di sapersi opporre con forza ai tagli nel settore sociale, subendo così il ”golpe bianco” orchestrato dal resto dei Consiglieri di Stato, reputo importante che adotti ora la medesima fermezza nei confronti di chi – come la Direzione aziendale, i partiti borghesi e il padronato – per mezzo del progetto ”Area”, intende privatizzare il servizio pubblico, smantellare il sito industriale e speculare in campo immobiliare. Il gruppo di lavoro “Area” non gode della legittimità né delle maestranze e del comitato di sciopero, né della sinistra: di questo Patrizia Pesenti dovrebbe prendere atto.
Edoardo Cappelletti, coordinatore del Partito Comunista di Lugano
19.12.2012