Comunicato stampa della Sezione di Biasca del Partito Socialista
Il Comitato della sezione biaschese del Partito Socialista si esprime per un chiaro SI il 19 maggio nella prossima votazione sulle Officine di Bellinzona.
In Ticino stiamo vivendo un momento economico poco felice contraddistinto da una preoccupante recessione che tocca in primis le attività industriali ma soprattutto il lavoratore confrontato sempre più con precariato, lavoro a tempo parziale e salari che non permettono un’esistenza dignitosa e progettuale. Nella nostra regione in particolare abbiamo assistito a numerose chiusure di aziende che hanno causato la perdita di un centinaio di posti di lavoro in poco tempo. Come rimedio a questo degrado occupazionale ci viene sottoposto un nuovo progetto FFS che prevede la cancellazione di ulteriori 300 posti di lavoro nei prossimi anni. Il PS biaschese non può che criticare la visione dei partiti e dei politici ticinesi che non trovano di meglio che sussidiare un progetto delle FFS con 120 milioni dei contribuenti, con come unica garanzia una sola lettera di intenti, senza garantirsi dei paletti sull’occupazione e lo sviluppo industriale dei prossimi anni. Non abbiamo ancora dimenticato la lotta per mantenere le officine FFS a Biasca negli anni ottanta, conclusa come tutti sanno e ricordiamo che Biasca e le Valli da troppo tempo hanno solo dato alla causa dei trasporti: pensiamo al terreno sacrificato all’autostrada, alla linea Alptransit, alla Buzza, ricevendo in cambio solo promesse già pensate per essere destinate al dimenticatoio. Siamo fortemente delusi per aver constatato che in fase di trattativa non si sia da subito preso fortemente in considerazione l’opzione “Monteforno”, denotando una scoraggiante superficialità nella pianificazione territoriale o forse troppo impegnati a seguire le indicazioni di Mark Twain che scriveva, lui chiaramente in modo provocatorio, “investite in terreni, non ne fabbricano più”( Per inciso le FFS sono il secondo promotore immobiliare della Svizzera) .
Con gli accordi presi, firmando la lettera di intenti, ci si lavano mani e bocca sul futuro occupazionale per le famiglie e i giovani delle Tre Valli. Cosa ha fatto di concreto la deputazione ticinese alle Camere? E il consigliere federale dei ticinesi?
Sperare nel rilancio industriale della nostra Regione votando un sì coerente all’iniziativa “Giù le mani dalle Officine” probabilmente non basterà a salvare i posti di lavoro e le competenze delle OBe, non renderà i quadri FFS meno capricciosi e supponenti… ma probabilmente permetterà di riaprire un dialogo sul mantenimento delle attuali attività e su possibili sviluppi di servizi e ricerca nel campo della gestione e nella manutenzione dei vettori di trasporto. E questo le Valli lo meritano!
Elio Rè vicepresidente Sezione Socialista Biasca