Marco D’Erchie presidente PS Mendrisiotto
Le ferrovie hanno sempre rappresentato per il canton Ticino e per le sue famiglie un’importante fonte di reddito. Lavorare per la ferrovia era garanzia di lavoro e soprattutto di salario. Nel tempo però le cose sono cambiate. Le FFS da statali sono diventate parastatali e questo cambiamento ha portato con sé anche un nuovo atteggiamento nei confronti dei lavoratori. Questo nuovo approccio, duro e da ente privato, ha portato sì a risultati economici, ma ha ridotto notevolmente la qualità dei servizi. Con esso sono arrivati anche i primi licenziamenti. L’apice di questa tendenza è stata toccata nel 2008, quando con arroganza liberista, le FFS hanno deciso dall’oggi al domani che le officine di Bellinzona andavano chiuse. Senza alcun riguardo per le centinaia di lavoratori che da esse dipendevano. Seguì una grande mobilitazione, che portò all’iniziativa popolare, che placò in parte la fame di tagli al personale voluti da Berna. Il diciannove maggio saremo chiamati a votare su quell’iniziativa, che complementare al progetto di Castione, nasce dal cuore della lotta operaia. Obiettivo salvare tutti i posti di lavoro andando a migliorare quello che era il controprogetto del Partito Socialista in Gran Consiglio. Un’iniziativa seria e fatta dalle persone che di Officine hanno vissuto, che di quella lotta sono l’anima. Il nostro dovere come ticinesi è quello di sostenere con forza l’impegno dei lavoratori, ribadendo che: il Ticino ha bisogno delle ferrovie, ma soprattutto le ferrovie hanno bisogno del Ticino. In questo momento, di forte difficoltà economica per il nostro Cantone, non possiamo permetterci di perdere per strada o meglio, su rotaia, altri posti di lavoro.