“La presentazione dello studio della SUPSI conferma che le Officine sono una realtà industriale solida con ampie possibilità di sviluppo”. Scrivono i giornalisti della RSI:
“Potenzialità che la creazione di un centro di competenze nel campo dei trasporti ferroviari permetterebbe di sfruttare al meglio. Il mantenimento della situazione attuale porterebbe invece ad un inesorabile declino industriale. Sono queste le conclusioni, presentate questo pomeriggio a Bellinzona, dello studio di fattibilità realizzato dalla Scuola universitaria professionale (SUPSI) su mandato del Consiglio di Stato.
Il giudizio degli autori della ricerca sul progetto di ristrutturazione deciso all’inizio del 2008 dai dirigenti di FFS Cargo è inoltre perentorio: chiudere le Officine di Bellinzona era un’idea miope, in contrasto con gli interessi stessi, a medio termine, dell’ex regia federale. La chiusura dello stabilimento fu poi bloccata dallo sciopero e dalla mobilitazione popolare.
Nel documento si scopre, tra l’altro, che il passivo di 2,3 milioni di franchi registrato dalle Officine nel 2007, su un passivo complessivo di FFS Cargo di 190 milioni, era il frutto di un’operazione contabile (costi provenienti da altre unità aziendali).
Un centro di competenze
Per sfruttare i margini di sviluppo esistenti, lo studio indica come via prioritaria quella di creare un centro di competenze “policentrico” (ossia non situato fisicamente solo a Bellinzona, ma che potrebbe coinvolgere ad esempio i siti FFS di Biasca e Chiasso) basato su una rete di collaborazioni e sinergie tra le Officine stesse, altre aziende nel settore ferroviario, gli enti pubblici (con il cantone in primis) e alcuni istituti di ricerca (tra cui la SUPSI, leggi qui l’intervento del direttore della Supsi). Questa scelta è ritenuta di fondamentale importanza anche perché dal 2013 non vi sarà più la certezza di ottenere le commesse di FFS Cargo. Il modello proposto è dunque quello del partenariato pubblico-privato tramite una società a capitale misto.
Secondo gli autori dello studio, il principale punto interrogativo risiede però nelle scelte strategiche delle FFS.
Gli altri due scenari delineati nel documento sono quelli di un lento e inevitabile declino, nel caso la situazione attuale non cambi, e di una modificazione sostanziale dei rapporti tra FFS e Officine, con una maggiore autonomia decisionale attribuita a queste ultime.
Al Governo piace l’idea
Al Consiglio di Stato piace lo scenario sulla creazione di un centro di competenze, hanno spiegato i due ministri presenti a Bellinzona, Marco Borradori e Laura Sadis.”
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