Quando?

sabato 06 Aprile alle 17:00
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Dove?

Liceo Cantonale di Bellinzona
Via Francesco Chiesa 2
Bellinzona

Incontro – dibattito con:

  • Ivan Cozzaglio
  • Gianni Frizzo
  • Angelica Lepori
  • Christian Marazzi

La campagna a sostegno dell’iniziativa “Giù le mani dall’Officina”, unica e decisiva alternativa al progetto FFS-Cantone-Città che taglia tre quarti dei posti di lavoro (facendosi versare 120 milioni), è ormai entrata nel vivo e tra poco più di un mese (il 19 maggio) saremo chiamati a votare.

L’iniziativa propone di mantenere le attuali attività svolte all’Officina nell’ambito della manutenzione e di svilupparle ulteriormente aggiungendo “nuove attività, nuovi servizi, attività di ricerca ed innovazione nel campo della gestione e della manutenzione dei vettori di trasporto”.

In altre parole l’iniziativa si pone come un punto di partenza per un ulteriore sviluppo industriale e produttivo dell’attuale Officina.
Il progetto sviluppo dalle FFS per una cosiddetta “nuova” Officina si pone in alternativa all’iniziativa.
Il consiglio di Stato lo ha riconosciuto esplicitamente sostenendo che lo stanziamento dei 120 milioni a sostegno del progetto FFS (100 da parte del Cantone e 20 da parte della città di Bellinzona) rappresenta un “controprogetto indiretto” all’iniziativa “Giù le mani dall’Officina”.

Le ragioni a sostegno dell’iniziativa sono chiare.
Essa vuole difendere e sviluppare un’attività produttiva e industriale di eccellenza.
Alcune attività, ad esempio quelle legate alla saldatura, possono competere (e competono) con gli stabilimenti all’avanguardia in tutta Europa; lo stesso si può dire per altre attività di tipo industriale legate alla manutenzione pesante in diversi altri ambiti. Ora tutta questa tradizione produttiva, tutte queste attività verranno abbandonate con il nuovo progetto.
La “nuova” Officina non avrà alcun connotato di luogo di produzione industriale, limitandosi di fatto (checché ne dicano le FFS) ad attività di manutenzione che non implicano conoscenze, esperienze, modalità di tipo industriale (pulizia dei treni, piccole riparazioni, etc.)
È questo il grande, fondamentale cambiamento che l’iniziativa vuole impedire: ed oggi essa rappresenta l’unico strumento per affermare una continuità produttiva e industriale che ha anche un forte valore sociale. Basti pensare a quell’”indotto” sostenuto dalla presenza dell’Officina (dalle attività di formazione professionale a quella dei fornitori esterni) che sparirà se dovesse affermarsi il progetto FFS-Cantone-Città.

L’approvazione dell’iniziativa permetterà di evitare la soppressione di almeno 300 posti di lavoro.
Coi tempi che corrono questo ci sembra un contributo serio e importante, molto più concreto delle promesse di zone industriali, di futuri possibili investitori, di aziende attirate dal Ticino perché qui vedono solo un luogo per spingere al massimo i loro processi di ottimizzazione fiscale: e per questo basta loro offrire posti di lavoro mal pagati e poco qualificati.
Ci sembra quindi paradossale che si smantelli un sito industriale proprio mentre si afferma la volontà di sostenere lo sviluppo industriale del nostro Cantone. Per tutte queste ragioni dobbiamo sostenere senza esitazione l’iniziativa popolare “Giù le mani dall’Officina” il prossimo 19 maggio!

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